Comunità Mariana I Piccoli Figli della Divina Volontà
Ave oh………Stella del Cielo e della Terra!!!
Ave oh………Regina del Paradiso!!!
Ave oh………Mamma di Gesù!!!
Ave oh………Regina della Divina Volontà!!!
Cosenza 27-11-2010
Carissimi fratelli in Cristo Gesù maestro della Divina Volontà nostro Re di tutta la creazione!!!!
Siamo qui d’innanzi a Lui scrivendovi nel Suo immenso Amore misericordioso.
Abbiamo preferito scrivervi facendoci conoscere…..!!!
Chi siamo e cosa Gesù vuole da noi!
Da tanto tempo, esattamente nell’anno 2004, il Signore ha messo nel nostro cuore di realizzare una comunità religiosa mista, di fratelli e sorelle, famiglie e laici, improntata tutta sulla Divina Volontà attraverso gli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta rivelati dallo stesso Gesù con il titolo voluto da Lui :
Il Regno della mia
Divina Volontà
in mezzo alle creature
- Libro Di Cielo -
Il richiamo della creatura
nell’ordine al suo posto
e nello scopo per cui
fu creata da Dio
Cos’è questo dono in molti dicono, ma non è una cosa.....,facciamo prima a dire chi è.........!!!
La Divina Volontà che Gesù vuole farci conoscere a tutti i costi e farci ritornare all’origine, quando fu creato il primo uomo “ Adamo”!!!
Gesù ci dice che si può ritornare a quella verginità persa col peccato della disubbidienza a Dio!!!
Come?
Vivendo nella sua Divina Volontà!!!
Facendo così, si acquisteranno tutte le primizie perse, si creerà un’intimità con Gesù da dire come S.Paolo: “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”!!!
E noi aggiungiamo “ La SS.Trinità abiterà in noi accogliendo il dono supremo da sempre avuto ma mai conosciuto”!!!
Gesù attraverso gli scritti di Luisa Piccarreta ce ne parla in questo modo però prima vi facciamo fare un tuffo per conoscere la Piccola Figlia della Divina Volontà:
Titolo del Libro: “ Santi Nel Divin Volere”
Cenni biografici
Luisa Piccarreta è un nome ancor oggi molto diffuso a Corato, cittadina pugliese situata nell'entroterra del nord Barese. Il 23 aprile 1865, quarta di 5 figli, nasceva qui colei che i suoi concittadini ancora in vita chiameranno "Luisa la santa". Battezzata nella Chiesa Matrice lo stesso giorno, partecipò della vita che la sua famiglia di origini contadine conduceva tra soggiorni in Paese e il duro lavoro nella campagna murgiana. Appariva già singolare che questa bambina dedicasse molto tempo a star nascosta per immergersi in lunghe meditazioni e preghiere. I genitori non diedero molto peso a ciò fino a quando la fanciulla non manifestò un misterioso e sempre più frequente malessere che la costringeva a letto. Incapaci di una diagnosi certa, i medici non trovarono di meglio che suggerire la "visita" di un sacerdote. Grande sorpresa destò al momento del segno di benedizione il suo ravvivarsi da quel «solito stato» -come lo ebbe a definire nei suoi scritti - che si ripresenterà fino alla morte e da cui potè ogni volta uscire nel medesimo modo, ovvero con l'aiuto di un sacerdote. La sua formazione scolastica si fermò al primo anno di scuola elementare. Fanciulla, racconta di aver visto Gesù curvo sotto la croce che le chiedeva: «Anima aiutami!». E da quel momento, rispondendo con il suo «Fiat», divennero sempre più frequenti i periodi trascorsi a letto fino all'immobilità completa per 62 anni.
La singolare condizione di questa creatura indusse l'Arcivescovo di Trani S. Ecc.za Mons. Domenico Maringelli nel 1894 ad affidarla stabilmente alle cure spirituali di Don Michele De Benedittis, designandolo confessore ufficiale.
Che cosa accadesse nell'animo di questa donna davvero singolare, accolta inizialmente nella Pia Associazione "Figlie di Maria" e poi come Terziaria Domenicana col nome di Maddalena, sarebbe rimasto nascosto a causa della sua estrema riservatezza di cui circondava nondimeno i fenomeni mistici cui era soggetta e che ingenerarono presto, com'è comprensibile, dubbi e sospetti temerari. Fondamentale risultò l'apporto del secondo confessore ufficiale don Gennaro De Gennaro, il quale - era il 28 febbraio 1899 - le chiese l'«obbedienza» di scrivere quanto il Signore Gesù o la Vergine Maria le comunicavano. Solo allora Luisa si decise a vincere la riluttanza nel rendere pubblica la sua esperienza interiore. Il risultato fu l'aver vergato, con grande sforzo e non volentieri, in quarantenni, 14.000 pagine di Diari poi raccolte in 36 volumi, oltre a centinaia di lettere e altri scritti.
Il 14 settembre dello stesso anno, Gesù l'associa a sé definitivamente sposandola misticamente sulla croce e donandole le stigmate che resteranno, dietro insistente richiesta di Luisa a Gesù, invisibili.
Un'idea di come si presentasse a quanti la incontravano, giungendo spesso da lontano, l'ha lasciata S. Annibale Maria Di Francia, nominato dall'Arcivescovo di Trani, Censore ufficiale dei suoi scritti in vista della loro pubblicazione. Nella Prefazione a lui attribuita al libro Orologio della passione, così la descrive: «Questa Sposa di Gesù crocifisso che la notte la passa nelle estasi dolorose e nei patimenti di ogni genere, nel vederla poi nella giornata mezzo seduta in letto, lavorando di ago e di spillo, nulla, nulla trasparisce, il menomo nulla di una, che la notte abbia tanto sofferto, nulla nulla di aria di straordinario, di sovrannaturale. Invece la si vede in tutto l'aspetto di una persona sana, lieta, e gioviale.
Parla, discorre, occorrendo ride, accoglie però poche amiche. Talvolta qualche cuore tribolato le si confida, le domanda preghiere. Ascolta benignamente, conforta, ma giammai si avanza a farle da profetessa, giammai una parola che accenni a rivelazioni. Il gran conforto che essa presenta, è sempre uno, sempre lo stesso argomento la Divina Volontà»1 .
La sua vita quotidiana si riassume, infatti, in poche note: la piccola stanza come cappella e laboratorio di ricamo. L'Eucaristia suo unico cibo. Il letto come Croce. Il "Fiat" come motto. Il parlare breve e sapiente, il suo esempio luminoso, fecero di questa serafica sposa di Cristo, l'Aralda del Regno della Divina Volontà.
Ed è proprio il «Divin Volere» il centro della sua esperienza mistica e di ogni pagina dei suoi scritti. Il linguaggio semplice e ricco di esempi, racconti e immagini, spesso mediati da espressioni dialettali, cattura e dispone l'anima di chi vi si accosta a scendere nelle profondità del Padre Nostro:
«sia fatta la Tua Volontà come in Cielo così in Terra» (Mt 6, 10).
Quando il 4 marzo 1947 Luisa parte per la casa del Padre, Corate si ritrova, per tre giorni, invasa da migliaia di pellegrini. Non è passato un anno e l'Arcivescovo Mons. Reginaldo M. Addazi la dichiara "Serva di Dio". Le sue spoglie saranno traslate nel Santuario Parrocchia S. Maria Greca il 3 luglio 1963 ad opera dell'ultimo confessore ufficiale Don Benedetto Calvi. Solo il 20 novembre 1994 in seguito al "non obstare" della Santa Sede, l’Archidiocesi di Trani - Barletta - Bisceglie guidata da S. Ecc.za Mons. Carmelo Cassati, in risposta alla richiesta della Pia Associazione "Luisa Piccarreta P.F.D.V." in Corato, ne aprirà la Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Il 29 ottobre 2005 S. Ecc.za Mons. Giovan Battista Pichierri, ponendo fine all'indagine diocesana sulla fama di santità con la raccolta di testimonianze e documenti, ha rimesso il giudizio definitivo sulla Santità della Serva di Dio al Santo Padre.
1 LUISA PlCCARRETA, Le ventiquattro Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, Pia Associazione Luisa Piccarreta P.F.D.V. (a cura di), Corato 1997, 12-13.
scritti della serva di Dio
* Diario: 36 volumi manoscritti. Sono stati scritti dal 28 febbraio 1899 al 28 dicembre 1938. Il primo è una autobiografia spirituale della Serva di Dio. Gli altri 35 narrano dei suoi dialoghi con il Signore o la Vergine aventi per tema la «Divina Volontà» e come essa voglia regnare in mezzo alle creature. Gesù stesso le suggerirà il titolo: "Libro di Cielo. Il richiamo della creatura nell'ordine e nello scopo per cui fu creata da Dio"
(vol. XIX - 27 agosto 1926).
* Orologio della, Passione. Le ventiquattro ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
* La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà.
* Memorie di Infanzia.
* Il pellegrinaggio dell'Anima nella Divina Volontà.
* Preghiere: 3 Appelli; Consacrazione alla Divina Volontà; I sette Dolori di Maria; Le visite a Gesù Sacramentato; Aneliti di Santità; A Gesù tutto Amore.
* Lettere: 239 Lettere a vari destinatari; 70 Lettere a S. Annibale Maria di Francia.
Introduzione
Leggendo le pagine del Diario della Serva di Dio Luisa Piccarreta, molti raccontano di sperimentare un'inspiegabile reazione. All'incomprensione o addirittura a un moto di ripulsa, subentra un'attrazione quasi fascinosa. L'anima che si dispone ad accoglierne la luce, è come rapita nel Mistero in esse racchiuso. Dispiegandosi gradualmente la lascia, infatti, in una disposizione che prima non conosceva. Questi scritti "lasciano Dio dentro" a quanti con docilità e apertura vi si accostano. Essi hanno un solo centro intorno al quale ogni cosa ruota: la «Divina Volontà», ossia la realtà stessa di Dio che si dona gratuitamente alla creatura come Amore che crea, redime e santifica. Apparirebbero spesso ripetitivi, se non si conoscesse l'andamento dei lunghi discorsi di Gesù riportati nel Vangelo di Giovanni, dove il ripetere è un riprendere per progredire in profondità; troppo semplicistici, se si dimenticasse la pedagogia delle parabole di cui i vangeli sono pregni; giudicati d'eccessivo misticismo, se la mistica fosse prerogativa di pochi eletti. Queste pagine appaiono, invece, di tale luminosità che ci si sente come messi a nudo, senza possibilità di sottrarsi allo sguardo di Dio, tutto Amore, che "elemosina" da noi una risposta libera e totale. Egli emerge come un Padre che "impazzisce" nel vedere le sue creature ancora così lontane dall’esercitare pienamente il proprio diritto di Figliolanza. Lo Spirito, a sua volta, "brama" porsi alla guida della nostra vita quotidiana per renderla assolutamente "normale", ovvero "divina". Rispondere a questo appello, lasciarsi "inabitare" in tutto da Dio, è la «santità delle santità». Qualche pagina di questi scritti potrebbe, tuttavia, apparire di difficile comprensione a causa del linguaggio, che ama servirsi più delle immagini che delle speculazioni teoretiche. Va ricordato a riguardo che è m atto un ampio lavoro di ricerca teologica che porrà a corredo dei testi l'opportuno apparato critico. Resta il fatto che mai le espressioni dubbie vanno estrapolate dall'insieme dell'opera (in maggior parte ancora inedita), perché ci sono altri luoghi in cui i concetti espressi con l'uso di immagini, paragoni e sfumature diverse, risultano esplicativi dei primi. Questa raccolta non si pone primariamente tale obiettivo, ma piuttosto quello di rintracciare negli scritti di Luisa il pensiero stesso di Gesù sulla santità.
Va necessariamente premesso che la vita della Serva di Dio è il riflesso limpido di quella santità di cui si parla nei suoi scritti, ne è in certo modo - per quanto a creatura è dato vivere - la realizzazione "esemplare". Si potrebbe dire che Gesù non solo vuole parlarci della santità ma ne offra nella vita di questa donna una realizzazione concreta. Si impone pertanto una "circolarità ermeneutica" tra la vita e gli scritti. Non sarebbe sufficiente raccontare, infatti, la straordinarietà degli eventi che la riguardano (ad esempio, i circa settant'anni a letto senza piaghe da decubito) per cogliere l'essenza della sua santità, quanto piuttosto l'evidenziare la costante fedeltà e la piena adesione nel quotidiano a quella luce che traspare dagli scritti. È in questo che si potrà ritrovare la radice, il senso, il segreto dell'eroicità delle sue virtù.
I parte
LA SANTITÀ DEL VIVERE NEL DlVIN VOLERE
Come Gesù definisce la santità negli scritti della Serva di Dio? Essa consiste "semplicemente" nel «vivere nel Divin Volere». Una definizione che richiama subito l'«in» giovanneo della vite e i tralci (cfr. Gv 15, 1-17) e I'«in» paolino del Battesimo in Cristo (cfr. Rom 6, 1-11; Col 2, 12-13). Vivere in Cristo significa far «crescere Cristo in noi» a tal funto da compiere ogni atto, non solo per Lui e con Lui ma in Lui (cfr. Ef 4, 11-32) o, come spesso si rintraccia negli scritti, agire «alla divina»
1. La Santità della umanità di Gesù
Vol. XII - 27 Novembre [1917]
Riprendo per ubbidire. Il mio sempre amabile Gesù pare che abbia voglia di parlare del vivere nel suo Santissimo Volere; pare che mentre parla della sua Santissima Volontà dimentica tutto e fa dimenticare tutto; l'anima non trova altra cosa che la necessità, altro bene che vivere nel suo Volere. Onde il dolce mio Gesù, dopo aver scritto il giorno 20 Novembre del suo Volere, dispiacendosi con me, mi ha detto:
"Figlia mia, non hai detto tutto; voglio che nessuna cosa trascuri di scrivere quando Io ti parlo del mio Volere, anche le più piccole cose, perché serviranno tutte per il bene dei posteri; in tutte le santità ci sono stati sempre i Santi che, per primi, hanno dato inizio ad una specie di santità, sicché ci fu il santo che iniziò la santità dei penitenti, l'altro che iniziò la santità dell'ubbidienza, un altro dell'umiltà e così di tutto il resto delle altre santità.
Ora, l'inizio della santità del vivere nel mio Volere voglio che sia tu. Figlia mia, tutte le altre santità non sono esenti da perdita di tempo e da interesse personale, come per esempio un'anima che vive in tutto legata all'ubbidienza: c'è molta perdita di tempo; quel dire e ridire continuato la distrae da me, scambia la virtù in vece mia e, se non ha l'opportunità di prendere tutti gli ordini, vive inquieta. Un'altra che soffre le tentazioni: oh, quanta perdita di tempo! Non è mai stanca di dire tutti i suoi cimenti e scambia la virtù della sofferenza in vece mia; e molte volte queste santità vanno a sfascio. Ma la santità del vivere nel mio Volere è esente da interesse personale, da perdita di tempo; non c'è pericolo che scambino me per la virtù, perché il vivere nel mio Volere sono Io stesso. Questa fu la santità della mia Umanità sulla terra2 e perciò feci tutto e per tutti e senza l'ombra dell'interesse. L'interesse proprio toglie l'impronta della santità divina, perciò mai può essere sole; al più, per quanto bella, può essere una stella. Perciò voglio la santità del vivere nel mio Volere. In questi tempi così tristi, la generazione ha bisogno di questi soli che la riscaldino, la illuminino, la fecondino. Il disinteresse di questi angeli terrestri, tutto per il bene altrui, senza l'ombra del proprio, aprirà la via nei loro cuori a ricevere la mia Grazia.
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2 La santità descritta in queste pagine è quella stessa dell'umanità santissima dell'unica persona di Gesù. A riguardo il Concilio di Calcedonia dell'anno 451 definisce che: «[L'] uno e medesimo Cristo Signore unigenito, da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura, e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi; egli non è diviso o separato in due persone, ma è un unico e medesimo figlio, unigenito, Dio, Verbo e Signore Gesù Cristo, come un tempo hanno insegnato i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo, e infine come ci ha trasmesso il simbolo dei padri» (DH 302). Aggiunge poi, il Concilio Lateranense del 649 «e come di questi [Cristo Signore] professiamo due nature unite inconfusamente e inseparabilmente, così due volontà secondo le nature, la divina e l'umana, e due attività naturali, la divina e l'umana, per confermare pienamente e senza omissione il fatto che lo stesso e unico è veracemente Dio perfetto per natura, eccetto il solo peccato, volendo e operando insieme divinamente e umanamente la nostra salvezza» (DH 500). Ed è proprio nella piena unità tra le due volontà umana e divina che Gesù opera la nostra redenzione e santificazione, ossia noi siamo santi per sua volontà
(cfr. 1 Ts 4,3). [...]
1. La santità di Maria
Vol. VIII - 5 Aprile 1908
Continuando il mio solito stato, mi sono trovata fuori di me stessa, dentro un giardino, in cui vedevo la Regina Mamma messa su di un altissimo trono. Io ardevo di andare su per baciarle la mano, e mentre mi sforzavo di andare, Lei mi è venuta incontro, scoccandomi un bacio in viso.
Nel guardarla ho visto nel suo interno come un globo di luce e dentro quella luce stava la parola 'Fiat'; da quella parola scendevano tanti diversi, interminabili mari di virtù, grazie, grandezze, gloria, gioie, bellezza, e il tutto che nell'insieme contiene la nostra Regina Mamma, sicché tutti erano radicati in quel 'Fiat', e dal 'Fiat' avevano principio tutti i suoi beni. O 'Fiat Onnipotente', fecondo, santo, chi ti può comprendere? Io mi sento muta; è tanto grande che non so dir niente; perciò faccio punto. Onde io la guardavo meravigliata, e Lei mi ha detto:
"Figlia mia, tutta la mia santità è uscita da dentro la parola 'Fiat'. Io non mi muovevo neppure per un respiro, né [facevo] un passo, né un'azione, tutto, tutto, se non da dentro la Volontà di Dio. La mia vita era la Volontà di Dio, il mio cibo, il mio tutto, e questo mi produceva tale santità, ricchezze, glorie, onori, [che erano] non umani, ma divini. Sicché quanto più l'anima è unita, immedesimata con la Volontà di Dio, tanto più si può dire santa, tanto più è amata da Dio; e quanto più amata più favorita, perché la vita di questa non è altro che il riprodotto della Volontà di Dio; e può non amarla se è la sua stessa cosa?
Sicché non si deve guardare al molto o al poco che si fa, ma piuttosto se è voluto da Dio, perché il Signore guarda più il piccolo fare, se è secondo la sua Volontà, che il grande senza di questa"3.
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3 Giovanni Paolo II nell'annunciare l'anno mariano nel 1987, con la Lettera Enciclica Redemptoris Mater, indica la santità di Maria quale Dono sublime di Dio per l'umanità. Nel descrivere il significato dell'espressione «piena di grazia» che l'Angelo rivolge alla Vergine nell'annunciazione, precisa: «Nel linguaggio della Bibbia "grazia" significa un Dono speciale, che secondo il Nuovo Testamento ha la sua sorgente nella vita trinitaria di Dio stesso, di Dio che è Amore (1 Gv 4,8). Frutto di questo Amore è l'elezione - quella di cui parla la Lettera agli Efesini. Da parte di Dio questa elezione è l'Eterna Volontà di salvare l'uomo mediante la partecipazione alla sua stessa vita (2 Pt 1,4) in Cristo: è la salvezza nella partecipazione alla vita soprannaturale. L'effetto di questo Dono Eterno, di questa grazia dell'elezione dell'uomo da parte di Dio è come un germe di santità, o come una sorgente che Zampilla nell'Anima come Dono di Dio stesso, che mediante la Grazia Vivifica e Santifica gli Eletti. [...] Nel mistero di Cristo ella [Maria] è presente già "prima della creazione del mondo", come colei che il Padre "ha Scelto" come Madre del suo Figlio nell'Incarnazione ed insieme al Padre l'ha Scelta il Figlio, Affidandola Eternamente allo Spirito di Santità» (n. 8). Il Dono della Grazia Divina depositato in Maria, quindi, oltre a formare la sua Santità, è Sorgente di Vita Nuova per gli «Eletti», per ciascuno di noi. Maria è Veramente Mediatrice di Grazia. In Lei si Realizza per prima quella partecipazione alla natura Divina che la Santità del Vivere nel Divin Volere significa. Ancora l'Enciclica afferma: «sin dal primo istante del suo concepimento, cioè della sua esistenza, ella [Maria] appartiene a Cristo, Partecipa della Grazia Salvifica e Santificante e di quell'Amore che ha il suo inizio nel "Diletto", nel Figlio dell'Eterno Padre, che mediante l'Incarnazione è divenuto il suo proprio Figlio. Perciò, per opera dello Spirito Santo, nell'ordine della Grazia, cioè della partecipazione alla natura Divina, Maria riceve la vita da Colui al quale ella stessa, nell'ordine della generazione terrena, diede la vita come madre» (n. 10). Il "Fiat" di Maria è quindi il primo Sì della creatura a vivere costantemente nella Grazia Divina che la riempie. In tal modo la Madre Celeste apre la "Via" sulla quale è incamminata Luisa.
1. La santità delle santità
Vol. XI-15 Marzo 1912
Continuando il mio solito stato, mi sentivo un desiderio grande di fare la Volontà Santissima di Gesù Benedetto, e Lui nel venire mi ha detto:
"Figlia mia, la mia Volontà è la Santità delle santità, sicché l'Anima che fa la mia Volontà, per quanto piccola, ignorante, ignota, lascia tutti gli altri Santi dietro, nonostante i loro portenti, le conversioni strepitose e i miracoli; anzi, confrontandoli, le Anime che fanno la mia Volontà sono Regine e tutte le altre stanno a servizio5.
Le Anime che fanno la mia Volontà, pare che fanno niente e fanno tutto, perché stando nella mia Volontà Agiscono alla Divina, nascostamente e in modo sorprendente, sicché sono Luce che Illumina, sono Vento che Purifica, sono Fuoco che Brucia, sono Miracoli che Fanno Fare i Miracoli. Quelli che li fanno sono i Canali; in queste invece Risiede la Potenza, sicché sono il Piede del Missionario, la Lingua dei Predicatori, la Forza dei Deboli, la Pazienza degli Infermi, il Regime dei Superiori, l'Ubbidienza dei Sudditi, la Tolleranza
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5 II testo va letto alla luce di altri passi in cui è spiegata la differenza tra il "fare" e il "vivere" la Volontà di Dio. Attraverso l'immagine del servo ed del figlio, si comprende che la volontà di Dio può essere vissuta in modi differenti (cfr. testo n. 9, pag. 40). Il "fare" la volontà di Dio, tuttavia, è esperienza vera di santità, anzi il «primo passo alla santità» (cfr. testo n. 3, pag. 14). Sorge immediata la domanda relativa ai Santi: hanno "vissuto" o semplicemente "fatto" la Volontà di Dio? Inequivocabilmente in questi testi Gesù dichiara di compiere in Luisa qualcosa di nuovo, che prima non c'era mai stato. Un Dono non ad personam ma destinato all'intera umanità. È Gesù che lo dichiara: «questo è un Dono che Voglio Fare in Questi Tempi così Tristi: che non solo Facciano la mia Volontà ma che la Posseggano» (cfr. testo n. 9, pag. 40).
Esso realizzato già nella persona del Verbo Incarnato, gradualmente sembra disvelarsi nella storia degli uomini.
Per cui già tutti coloro che hanno vissuto in Cristo lo hanno ricevuto, ma dichiaratamente, potremmo dire come "carisma", solo oggi è manifesto. Credo chiarificatore risulti il passo tratto dal volume XIV a pag. 22
dei calunniati, la fermezza nei pericoli, l'eroismo degli eroi, il coraggio dei martiri, la santità dei Santi, e così di tutto il resto, perché stando nella mia Volontà concorrono a tutto il bene che ci può essere in Ciclo e in terra. Ecco come posso ben dire che sono le mie vere Ostie, ma Ostie Vive, non morte, perché gli accidenti che formano l'Ostia non sono pieni di vita, né influiscono sulla mia vita, ma l'Anima è Piena di Vita e, facendo la mia Volontà, Influisce e Concorre a tutto ciò che faccio Io. Ecco perché mi sono più care queste Ostie Consacrate dalla mia Volontà che le stesse Ostie Sacramentali6 e, se ho ragione di esistere nelle Ostie Sacramentali, è per formare le Ostie Sacramentali della mia Volontà. Figlia mia, è tanto il Piacere che prendo della mia Volontà, che al solo sentirne parlare Gongolo di Gioia e Chiamo tutto il Ciclo a fare festa. Immagina tu stessa che sarà di quelle Anime che la Fanno. Io trovo tutti i Contenti in esse e Do loro Tutti i Contenti. La loro vita è la vita dei beati. Solo due cose stanno loro a cuore, desiderano e agognano: la Volontà mia e l'Amore. Poco hanno da fare, mentre fanno tutto. Le stesse virtù restano assorbite nella mia Volontà e nell'Amore, sicché non hanno più a che fare con loro, perché la mia Volontà Contiene, Possiede, Assorbe tutto, ma in modo Divino, Immenso ed Interminabile. Questa è la Vita dei Beati"7.
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6 L'espressione va letta nell'insieme degli scritti e del pensiero che ne emerge. L'Eucaristia è il Dono che Gesù ci ha lasciato per realizzare la pienezza della Comunione con Lui e tra noi. Gli effetti a cui conduce, quindi, non sono meno divini della stessa Eucaristia. Essa senza i suoi effetti divini nei cuori, pur restando in sé un Dono Divino, non raggiunge lo scopo per cui Gesù l'ha pensata. E comprensibile allora che "le Ostie Viventi" siano «più care» delle "Ostie consacrate". Le prime, infatti, sono il frutto delle seconde. Anche in questo caso chiarificatore potrà essere il brano tratto dal volume IV - 3 luglio 1902 a pag. 39.
7 La Centralità dell'Amore, Anima della vocazione alla santità risalta anche in questo testo di S. Teresa di Gesù Bambino: «La Carità mi diede la chiave della mia vocazione. Capii che se la Chiesa aveva un corpo, composto da diverse membra, il più necessario, il più nobile di tutti non le mancava: capii che la Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era Acceso d'Amore. Capii che solo l'Amore faceva agire le membra della Chiesa: che se l'Amore si dovesse spegnere, gli Apostoli non Annuncerebbero più il Vangelo, i Martiri rifiuterebbero di Versare il loro sangue... Capii che l'Amore racchiudeva tutte le Vocazioni, che l'Amore era tutto, che Abbracciava tutti i tempi e tutti i luoghi!... Insomma che è Eterno! (...) La mia vocazione l'ho trovata finalmente! La mia vocazione è l'Amore!»
(Manoscritto B, 3 v°).
Ecco fratelli ci sarebbe tanto da dire ma lo scoprirete piano - piano!!!
Ed ecco cosa fa l’Amore di Dio pur di salvarci dalle grinfie del diavolo, che molti negano la sua esistenza oppure lo fanno passare come una favola per bambini che è la cosa più sbagliata che si possa fare.
Insegnamo ai nostri bambini la verità, la verità di un Dio Papà che ci aspetta a braccia aperte senza nemmeno voler sapere cosa abbiamo combinato prima di ritornare tra le Sue braccia!!!
E’ un Papà che geme come una colomba per la nostra salvezza!!!
Ci chiameremmo:
“ Comunità Mariana I Piccoli Figli della Divina Volontà ”, che nasce dal Volere del Cuore di Dio per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, e tutto questo confermato attraverso un segno tangibile, di aver trovato un libro nella comunità Mariana Oasi della Pace situata a Medjugorje arrivati li come ospiti con un viaggio provvidenziale, intitolato “ Fiat” dove Gesù spiega il suo Volere!!!
La SS. Trinità ci invita ad accogliere:
1) Lo spirito contemplativo.
2) Vivere umili come Maria SS.,accogliendo la Sua stessa vocazione a vivere come :
Tabernacolo vivente del Divino Infante inabissati di Luce Divina,
3) La Purezza del cuore ,affinché possa regnare il Re dei Re “ Gesù”.
4) L’Abbandono alla Divina Provvidenza.
5) La meditazione quotidiana del pellegrinaggio spirituale dell’anima Nell’operato della Divina Volontà,
accompagnandolo in ogni Sua opera, consolandolo dell’ingratitudine umana con il canto del nostro:
“ Ti Amo! venga presto il tuo Regno sulla terra”
6) La recita del santo rosario ripercorrendo spiritualmente gli atti vissuti di Gesù e di Maria nei misteri riguardando
la redenzione.
7) La preghiera della Santa Madre Chiesa nelle lodi-vespri e ufficio delle letture.
8) L’Adorazione perpetua della SS.Eucaristia con la meditazione dell’orologio della Passione – Morte e Resurrezione
di N.S.G.C..
9) L’anima si unisca alla Volontà Divina in tutte le sue opere per adorarla benedirla ringraziarla e amarla,
domandando l’avvento del Suo regno.
10) Vivendo lo spirito missionario del:
cammino dell'amore,
cammino della croce,
conoscenza - sapienza della croce,
il Divin Volere.
“Non sono venuto per essere servito, ma per servire” (Mc 10, 35-45)
Dal Vangelo:
Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi,
ma il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo!!!
( Luca 9, 51-62 )
11) Essere liberi come gli uccelli del cielo:
“ Posarsi e volare dove la Divina Volontà Vuole.”
12) Accogliendo la nuova vocazione di diventare santi nel Divin Volere.
13) Evangelizzazione delle famiglie attraverso il cenacolo mediante la preghiera del santo rosario e meditando gli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta sul Dono del Vivere nella Divina Volontà.
Ecco fratelli questo è quello che Gesù ha messo nel nostro cuore.
Vi chiediamo come tutte le comunità nascenti di aiutarci con la provvidenza.
Ci occorre tutto il necessario per vivere e mantenerci anche nell’evangelizzazione con spostamenti,affitto di casa, luce,gas ecc.
Vi chiediamo di essere generosi per la realizzazione di questa opera Voluta da Dio e non nostra!!!
Fondatori della Comunità
La SS. Vergine Maria del Cuore della SS.Trinità
Iniziatori dell’opera “I Piccoli Figli del Divina Volontà”
Carlo De Vuono Marco Mazzei
Santi protettori della comunità
La Beata Vergine Maria Immacolata Concezione
San Giuseppe Padre Putativo di Gesù
San Michele Arcangelo
Beata Madre Teresa di Calcutta
San Giovanni Paolo II
Beata Madre Elena Aiello Beatificata il 14 Settembre 2011 Cosenza
Santa Teresina del Volto Santo di Gesù
San Luigi Maria da Montfort
Santa Faustina Kowalska - apostola della Misericordia di Dio
San Filippo Neri
Sant' Annibale Maria Di Francia
Santa Giuseppina Bakhita
Santa Veronica Giuliani
San Francesco da Paola
Santa Rita Da Cascia Avvocata nei casi impossibili
Serva di Dio Luisa Piccarreta ( In Concetto di Beatificazione)
Beata Madre Speranza dell’Amore Misericordioso Beatificata il 31 MAGGIO 2014 COLLEVALENZA (PG)
Anime del Paradiso
Vera Grita
Natuzza Evolo